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SIMPATICI O ANTIPATICI? TUTTA “COLPA” DELLE NOSTRE ENERGIE!

Spesso ci chiediamo come sia possibile che risultiamo simpatici/che ad alcune persone e, al tempo stesso, antipatici/che ad altre.


Noi siamo soliti dire/pensare di una persona appena incontrata cose come: “quella persona non mi piace, lo sento a pelle.” Quando pensiamo o diciamo queste cose, quel che accade è qualcosa di straordinariamente “magico”; qualcosa sta avendo luogo sotto i nostri occhi, e tutto si risolve con un’affermazione ancora molto più vaga: “tra me e lui/lei non c’è chimica!”


Lo stesso tipo di considerazioni vengono inconsciamente fatte nella fase di “avvicinamento reale” a una persona che abbiamo conosciuto, ad esempio, sui social (e di cui abbiamo rilevato la grande simpatia).


Nella fase di contatto - ovvero nell’esatto momento in cui ci troviamo la persona di fronte - il nostro organismo si attiva per percepire la persona, ed è proprio in questo istante che tutta una serie di informazioni (non rilevabili virtualmente) colpiscono il nostro essere, definendo con estrema chiarezza “chi” abbiamo di fronte e le azioni successive: frequentarla/non frequentarla, amarla/non amarla, comprenderla/ignorarla.


La forza delle informazioni è tale per cui ciò che percepiamo (di quella persona) diventa assoluta verità dentro di noi e crea un’immagine diamantina difficilmente scalfibile.


Ma che tipo di informazioni sono quelle che ci giungono in questa fase di ridotta distanza sociale?

Da un punto di vista sensoriale, ci arrivano (attraverso i 5 sensi), il suo odore (nella sua chimica), la sintesi dei suoi tratti somatici (che di dice se la persona ci piace, oppure no), le caratteristiche della sua pelle (quando le stringiamo la mano), etc.


Insieme a tutte questi dati che noi riteniamo "oggettivi” – e che invece sono del tutto soggettivi – si uniscono elementi meno “visibili” ma non meno importanti; ad esempio riusciamo a sentire tutto ciò che il suo “linguaggio del corpo” ci sta comunicando: aggressività/calma, cordialità/scortesia, formalità/informalità, distacco/entusiasmo, serietà/brio, etc.


Gli specialisti che studiano la Prossemica (La scienza che studia lo spazio o le distanze tra sé e gli altri come fatto comunicativo) asseriscono che più una persona si avvicina a noi e più riusciamo a comprenderne le sue caratteristiche e gli atteggiamenti, e che in base alle valutazioni che seguono riusciamo a sviluppare comportamenti di accoglienza/evitamento rispetto alla persona che abbiamo di fronte.


Questo è ciò che avviene a livello “spaziale” e “psicologico.


Ma cosa avviene anche a livello “fisico”? Ovvero, la domanda è: che tipo di reazione si sviluppa fisicamente?

Per scoprirlo, serve riorganizzare la nostra conoscenza su cosa siano gli organismi viventi e, specificatamente, gli esseri umani.


Gli esseri umani sono organismi complessi e non soltanto per la qualità dei pensieri che riescono a produrre o per la complessità organica che ci fa essere quello che siamo. No, l’essere umano – e di questo ognuno di noi ne ha chiara percezione – è il crocevia di cinque dimensioni differenti che vivono dentro di noi quasi fossero una sola. Queste dimensioni sono: il corpo, la mente, lo spirito, l’anima e la coscienza. Queste cinque dimensioni - in vario modo e in relazione ad elementi “culturali" - ci rendono quello che siamo.


Queste dimensioni, seppur invisibili, concorrono a determinare non soltanto ciò che siamo, ma anche la nostra visione delle cose, i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri valori, i nostri orientamenti, le nostre preferenze, i nostri desideri e tutto ciò che attiene la nostra esistenza.


Esse rappresentano il nostro “bagaglio, ma anche la nostra “dote” di energia. Pensieri, emozioni, azioni, persino i nostri corpi producono energia. Senza energia le cose, semplicemente, non esistono.


L’energia dà forma alla materia (ah, il nostro caro Einstein sarebbe felice!). Cosicché la qualità delle energie, dei nostri pensieri, della nostra anima, del nostro corpo e della nostra mente concorrono a definire il totale delle nostre energie che vengono prodotte da ogni singolo essere umano.


Questo tutt’uno energetico è il “bio-campo”, ovvero il campo energetico (o meglio elettromagnetico) che ogni essere umano produce e che definisce la sua “impronta bio-energetica”.


Nell’immagine del post, ho rappresentato il bio-campo come una sfera di energia che ci avvolge completamente e che comunica tutto di noi, anche senza che noi si dica una sola parola.


Per tornare ai nostri inconsapevoli atteggiamenti di simpatia/antipatia, questi sono dovuti proprio all’'incontro/scontro tra il nostro bio-campo e quello degli altri. Il motivo per cui una persona ci risulta simpatica o antipatica dipende dal livello di “coerenza” che si stabilisce tra i due bio-campi.


Quando tra i due bio-campi c’è coerenza, la sensazione che ne riceviamo è quella di armonia, di piacevolezza, di equilibrio… anzi di risonanza. La persona di fronte, infatti, “ci risuona bene”.


In caso di incoerenza, le sensazioni sono diametralmente opposte, e l’unico desiderio che abbiamo è quello di non entrare in contatto con quella persona, o di limitarne le occasioni.


L’espressione che siamo soliti usare riferendoci alla persona che amiamo - definendola “l’anima gemella” – spiega perfettamente il grande livello di coerenza e di armonia tra i due bio-campi.

L’amore è, quindi, la “logica” espressione di questa armonia/coerenza.


Adesso, allarghiamo un po’ il nostro sguardo alla qualità dei rapporti tra noi (singoli esseri umani o come specie animale) e il Pianeta Terra, e cerchiamo di comprendere un fatto assoluto: tutto ciò che accade in natura è in realtà il costante scambio di informazioni a livello elettromagnetico.


Questo è un processo costante e che coinvolge anche i bioritmi specifici di tutti gli organismi viventi e – come abbiamo appena visto – anche degli esseri umani. In questo caso il processo effettivo viene chiamato Biorisonanza, ovvero risonanza tra esseri umani.


La natura della Biorisonanza è ancora in fase di studio, nel senso che gli scienziati stanno cercando di scoprirne “scientificamente” le leggi, ma la sua fenomenologia è stata ampiamente acclarata.


Alcuni scienziati ritengono che questa sia una sorta di "impulso planetario", il modo in cui l'universo controlla i processi al suo interno. Questa è probabilmente l'energia informativa della Terra che consente agli esseri viventi di adattarsi ai cambiamenti dell'ecologia del mondo. La Risonanza di Schumann ha pienamente svelato il meccanismo di questo processo.


Il punto critico della nostra percezione di tutta la questione è che noi pensiamo che il processo di creazione/organizzazione/gestione del nostro personale bio-campo – della nostra energia - sia del tutto spontaneo, come se noi non avessimo strumenti di nessun genere per ri-orientare le qualità della nostra energia.


Ecco, noi invece possiamo fare molto. Noi possiamo attivamente dirigere la nostra energia, renderla più ampia, positiva e magnificamente forte.


Come? Ci sono percorsi psicocorporei - tra cui lo Yoga, il Thai-chi e la stessa Full Body Resonance - che supportano la persona a riconoscere la propria energia, ad ampliarla e ad usarla per il benessere proprio e quello delle persone che ci stanno accanto.


Infatti, se il vostro bio-campo avrà determinate caratteristiche - in termini di positività, equilibrio, armonia, coerenza - il suo effetto “contagioso” potrà non solo modificare la qualità delle vostre relazioni (rafforzando la vostra leadership, ad esempio) ma anche la qualità della vostra vita, restituendovi una chiara ed inequivocabile dimensione di gioia e di piena felicità.


E dunque, buona Bio-risonanza a tutti!


Il vostro Joe



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