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UN LUOGO MAGNIFICO ESISTE

Lo stiamo cercando da oltre mezzo secolo e continuiamo a cercarlo. È un luogo magnifico, e certamente esiste. Lo abbiamo cercato, invero, da molto più tempo: un luogo, un #pianeta pieno di risorse, di #acqua, di #energia… di vita. Sarà certamente uno di quegli innumerevoli eso-pianeti sparsi lontano dai nostri sguardi.


Lo immaginiamo azzurro ed estremamente piccolo. In fondo, dovrebbe contenerci tutti e consentirci di prosperare con l’obiettivo di dar #vita a una specie umana diversa.


Se dagli errori si impara, la nuova specie dovrà essere capace di compiere un passo enorme: percorrere un millimetro… o quanto le basta per volgere il suo sguardo, il suo pensiero dall’avere all’essere, perché sono gli esseri umani che si evolvono e non le cose.


Lo so, lo sento, siamo davvero tutti molto stanchi. E questa sensazione ha una ragione: tutto attorno a noi è sbagliato. In questo “mondo” orribile abbiamo dato solo prova di non essere capaci nemmeno di compiere un passo avanti dello spessore di un millimetro.


Abbiamo migliorato le cose che abbiamo costruito – la chiamano #tecnologia - ma per farlo ci siamo ricoperti di #immondizia. Ci siamo ripromessi di essere più “sostenibili”, cercando di migliorare la qualità dei nostri prodotti. Ed altra immondizia ci è caduta addosso.


Stiamo continuando a cercare un pianeta da colonizzare, un altro ancora, sperando di non ripetere più gli stessi errori ma, come quando traslochiamo da una casa all’altra, potremmo rifare gli stessi errori e anche la nuova casa diventerebbe simile a quella che abbiamo lasciato.


Ma noi, dunque, siamo davvero pronti per un altro pianeta?


Ci siamo evoluti a tal punto di immaginare un’esistenza diversa?


Ci piace pensarlo, ma vi assicuro che non è così. Continuiamo, a tutti i livelli sociali (dal micro al macro), a darcele di santa ragione, come se da qualche parte qualcuno possedesse la #ragione e la #verità necessarie per annientare quelle altrui.


La nuova frontiera – prima di poterci dire pronti per una nuova “vita” – riguarda la #sostenibilità del nostro essere. Non cadiamo nella retorica, non vi parlerò di #rispetto, di #diritti e di #libertà. Questi sono concetti inattuali se non inesistenti. Vorremo sentirci o pensarci buoni, ma questo non avviene mai perché la bontà ha un suo corrispondente negativo nella dimensione della cattiveria.


Per essere sostenibili ci occorre soltanto una cosa: l’accesso ha una dimensione di #coscienza universale, in cui l’Io si espande e diventa il “Noi”, le #dualità si annullano nella l’unicità e il diritto si trasforma in #responsabilità.


Ma soprattutto nel momento in cui noi, per la prima volta, raggiungiamo la coscienza di essere “solo” una specie e non un ammasso disconnesso di individui giustapposti. Nella #natura che tanto disprezziamo ciò avviene.


Ma noi non siamo neppure capaci di apprendere. Questo è il motivo per cui continuiamo ad entrare in #conflitto. Ci siamo ammantati di una dimensione ontologica completamente erronea che ci ha reso completamente ciechi ed attaccati alla nostra stupida esistenza come alla cosa più importante che possediamo. Noi non possediamo nulla. Noi siamo.


#Utopia! Qualcuno urlerà.


Già, l’utopia. Utopos, ovvero il luogo che non esiste.


Ah, se solo riuscissimo a compiere quel passo lungo un millimetro! Forse sì, forse potremmo davvero trovarlo quel pianeta bellissimo che stiamo cercando da tanto tempo.


Se non credi nelle #utopie, provaci adesso. Qui, con me.


Guarda attentamente la punta delle tue scarpe e poi sposta lo sguardo di un solo millimetro.


E, ora, dimmi cosa vedi!?




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